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| Circolazione Forzata |
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Caratteristiche generali l principio di funzionamento di un impianto a
Gli elementi costitutivi di un impianto di questo tipo sono:
E’ evidente che in un impianto a circolazione forzata la progettazione non è limitata al calcolo della sola superficie di collettori solari, ma è necessario dimensionare anche tutti i rimanenti componenti dell’impianto. Applicazioni tipiche L’applicazione tipica della circolazione forzata è, oltre alla produzione di acqua calda per uso sanitario nei casi in cui la circolazione naturale non è applicabile, il riscaldamento ambiente, il mantenimento in temperatura dell’acqua di piscina, i condomini e il settore industriale. Criteri di dimensionamento La progettazione di un impianto a circolazione forzata richiede la suddivisione dell’analisi del problema di dimensionamento attraverso diverse fasi. Così come per la circolazione naturale, preliminarmente è necessario individuare tutte quelle informazioni di base che permettono un dimensionamento accurato dell’impianto ovvero:
La conoscenza di questi dati con l’ausilio eventuale di programmi di simulazione adeguati, permettono di determinare il corretto dimensionamento di un impianto solare. Successivamente è necessario scegliere il tipo di collettore solare da utilizzare ed in base alle caratteristiche del tipo di collettore scelto, è necessario determinare la superficie dei pannelli solari (e di conseguenza il numero) necessaria per soddisfare i dati iniziali del progetto. Solo dopo questa fase preliminare è possibile passare all’individuazione ed alla scelta di tutti i rimanenti componenti dell’impianto quali:
Circolazione Forzata a svuotamento Gli impianti in circolazione forzata a svuotamento sono molto simili agli impianti a circolazione forzata tradizionale. Questi impianti permettono però di risolvere alcune delle problematiche proprie degli impianti forzati tradizionali. Uno dei maggiori problemi della circolazione forzata, se non risolto in fase progettuale, è per esempio la possibilità di surriscaldamento del fluido termovettore. Infatti, nel caso in cui il calore generato dal sistema solare non fosse utilizzato per un periodo di tempo piuttosto lungo, si ha come conseguenza un surriscaldamento del fluido antigelo. In tutte le condizioni di stagnazione del fluido, lo stesso può raggiungere temperature estremamente alte. Nel caso in cui si raggiungano temperature tra i 160/170 ° C si ha una trasformazione chimica del fluido antigelo, il quale da elemento tipicamente basico assume caratteristiche acide. La conseguenza fondamentale di ciò è che il fluido cessa definitivamente di avere un comportamento antigelo, mettendo così a rischio il corretto funzionamento dell’impianto nel periodo invernale. Negli impianti forzati a svuotamento ciò non accade in quanto sono in grado di far defluire, ad impianto fermo, il fluido termovettore dai collettori all’interno di un serbatoio di drenaggio. Generalmente questi impianti vengono commercializzati in KIT, in modo da avere vantaggi simili a quelli della circolazione naturale (progettazione semplificata, unica garanzia su tutti i componenti, etc.).
(fonti: Progetto RES & RUE Dissemination – ACCOMANDITA) ( 2 Votes )
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