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| Impianti "Grid Connected" e "Stand Alone" |
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Impianti "grid connected" Questa famiglia identifica quelle utenze elettriche già servite dalla rete nazionale in AC, ma che immettono in rete la produzione elettrica risultante dal loro impianto fotovoltaico, opportunamente convertita in corrente alternata e sincronizzata a quella della rete. I principali componenti che costituiscono un impianto fotovoltaico connesso in rete sono:
L’inverter è il dispositivo che trasforma la corrente continua prodotta dai moduli in corrente alternata (generalmente a 220V) per alimentare il carico-utente e/o immetterla nella rete, con la quale lavora in regime di interscambio. L’importanza dell’inverter è legata al fatto che un generatore fotovoltaico fornisce valori di tensione e corrente variabili in funzione dell’’irraggiamento e della temperatura, mentre il carico necessita, solitamente, di un valore costante della tensione di alimentazione. Il dispositivo di interfaccia con la rete ha lo scopo di fare in modo che la forma d’onda dell’energia elettrica immessa in rete abbia tutte le caratteristiche richieste dal fornitore locale di energia. Per ultimo, il contatore di energia misura l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico durante il suo periodo di funzionamento. Impianti "stand alone" Questa famiglia identifica quelle utenze elettriche isolate da altre fonti energetiche, come la rete nazionale in AC, che si riforniscono da un impianto fotovoltaico elettricamente isolato ed autosufficiente. I principali componenti di un impianto fotovoltaico a isola sono generalmente:
In tale tipologia di impianti, l’energia prodotta dai moduli fotovoltaici viene immagazzinata in batterie di accumulo. Il carico viene alimentato, attraverso il regolatore di carica, dall’energia accumulata nelle batterie. Il campo fotovoltaico in genere impiegato per gli impianti ad isola è ottimizzato per una specifica tensione di sistema, valutata in fase di progettazione. Le tensioni più utilizzate sono 12 o 24 V. Conseguentemente, dato che la maggior parte dei moduli fotovoltaici utilizzati in questa tipologia di impianti ha tensioni in uscita pari a 12 o 24 V, le cosiddette stringhe elettriche che formano il campo sono costituite da pochissimi moduli, fino al limite del singolo modulo per stringa. In quest'ultimo caso, in pratica, il campo fotovoltaico è costituito da semplici paralleli elettrici tra modul Il regolatore di carica serve sostanzialmente a preservare gli accumulatori da un eccesso di carica ad opera del generatore fotovoltaico e da un eccesso di scarica dovuto all’utilizzazione. Entrambe le condizioni sono nocive per la corretta funzionalità e la durata degli accumulatori. Poiché generalmente la potenza richiesta dall’utente non segue l’intensità della radiazione solare (e di conseguenza della produzione elettrica di un impianto fotovoltaico) una parte dell’energia prodotta dal campo fotovoltaico deve essere immagazzinata per poi essere riutilizzata quando necessario dall’utente. E’ questo lo scopo del sistema di accumulo. Un sistema di accumulo è costituito da un banco di accumulatori ricaricabili, dimensionato in modo da garantire la sufficiente autonomia di alimentazione del carico elettrico. Per quanto concerne invece l’inverter, il suo scopo nel caso di sistemi isolati è quello di trasformare l’energia elettrica di tipo continuo (CC) prodotta dal campo fotovoltaico in energia alternata (CA) necessaria per l’alimentazione diretta degli utilizzatori. In tal caso l’inverter E’ evidente che comunque l’inverters in questa tipologia impiantistica (impianti isolati) non è un componente indispensabile. Infatti è possibile anche fare in modo di alimentare direttamente in corrente continua a bassa tensione il carico. deve essere dimensionato in modo tale da riuscire ad alimentare direttamente il carico che si vuole ad esso collegare. (fonti: Wikipedia, Dossier Solare Fotovoltaico porgetto Res e Rue Dissemination - ACCOMANDITA) ( 5 Votes )
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