LEGGI CONTRO IL FOTOVOLTAICO DECRETI CHE DANNEGGIANO L'AMBIENTE, L'ECONOMIA, LA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO E L'INDIPENDENZA ENERGETICA ITALIANA. L' ITALIA DEL SOLARE FRENATA DALLA POLITICA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE. Per un italiano visitare la fiera dell'energia solare Intersolar a Monaco di Baviera è sempre un'esperienza arricchente e stimolante, ma stavolta, purtroppo, a causa delle leggi recentemente approvate in Italia, e degli ostacoli creati ad hoc, può diventare particolarmente frustrante. Ci si va con l'interesse di cogliere nuove opportunità, per fare networking, incontrare clienti e conoscere in anteprima gli studi e gli scenari previsti per i prossimi anni. E ci si confronta con Paesi che supportano assai di più il fotovoltaico, mentre da noi viene di fatto complicato enormemente lo sviluppo di progetti a terra....ci si chiede il perché. Se da un lato il quadro globale è risultato anche nel 2024, estremamente positivo e incoraggiante, quello italiano è purtroppo caotico e richiede per gli operatori una buona dose di pazienza nei confronti della politica che di fatto si pone come obbiettivo di ostacolare lo sviluppo delle rinnovabili, con pretesti risibili, infondati e ben confezionati, facendo credere che il fotovoltaico tolga terreno all'agricoltura. Invenzioni che solo persone disinformate possono prendere per buone. Nel 2024 un'azienda del fotovoltaico del nostro bel Paese deve fare i conti con i recenti decreti governativi che gettano molta confusione nel settore, di fatto bloccano il lavoro delle imprese e bruciano molti mesi o anni di lavoro per autorizzare progetti solari previsti su terreno agricolo che avrebbero potuto fornire di energia pulita le comunità diminuendo sempre più l'energia che si compra di fatto producendola da fonti fossili, dunque inquinando e pagandola cara. Eppure come ben spiegato anche sul sito di Elettricità Futura, in Italia la percentuale di terreni agricoli occupata da pannelli fotovoltaici è al momento di soli 16.000ha. cioè, su 12,8 milioni di ha. Si tratta dello 0,13% dei terreni agricoli. Sì, c'è una finestra aperta sull'agrivoltaico, ma i fondi a disposizione per incentivare queste installazioni avanzate non sono sufficienti per installare tutti i GW che si potrebbero e che si dovrebbero fare a terra. La "solar belt", come ben sa chi sviluppa progetti fotovoltaici è stata di fatto ridotta moltissimo. Lo scopo del fotovoltaico, come è noto, è produrre energia in modo economico e pulito. Sarebbe davvero interessante vedere tra qualche anno una mappa dei progetti "cancellati" da questo decreto, e confrontarli con l'inesistente insediamento agricolo che avranno visto. Un proprietario di terreno che non vuole coltivare avrà ben fatto dei ragionamenti prima di scegliere cosa fare col suo terreno....o lo stato vuole obbligarlo a coltivare, magari anche se il terreno non ha alcun pregio o fertilità? A questo si aggiunge l'effetto negativo sull'economia delle lavoratrici e dei lavoratori del settore del fotovoltaico (dai manager agli installatori, dagli sviluppatori ai commerciali che riforniscono di inverter, moduli e cavi gli EPC, dai tecnici, ai geometri, dai geologi che controllano il rischio idrogeologico dei terreni interessati, ai legali). Ma non solo: le bollette degli italiani saranno più care perché dipenderemo di più dal gas mentre gli impianti a terra utility scale consentono un costo dell'energia inferiore a quello ottenibile con fonti fossili, e ovviamente senza inquinare e surriscaldare il pianeta. E' triste ma vero...le leggi appena emanate dal ministero dell'agricoltura, interferiscono negativamente sull'operato di chi lavora con professionalità e intelligenza da anni per produrre energia pulita ed indirettamente far abbassare le tariffe energetiche a tutti gli italiani. Chi lavora nello sviluppo di progetti fotovoltaici, nelle installazioni di impianti a terra, sa quanto lavoro ci vuole per ottenere tutte le autorizzazioni con la burocrazia che sempre ci ha contraddistinto. Ma vedersi annullare il lavoro già fatto e dover rinunciare a modernizzare e rendere più pulita e l'energia italiana, e il mix energetico più autosufficiente, tutto a causa di un paio di decreti governativi, peraltro pieni di effetti dannosi collaterali, porta molta delusione. Tra l'altro i commenti dei player internazionali citano l'Italia come esempio di stupido boicottaggio legislativo delle rinnovabili, in particolare "grazie" al recente decreto per impedire progetti fotovoltaici su terreni agricoli. Vedere quanto lavoro viene danneggiato o cancellato con un tratto di penna da chi non è particolarmente competente genera incredulità e rabbia. Infatti, col pretesto del consumo di suolo (quando questo è principalmente imputabile all'urbanizzazione, alla logistica, all'espansione di industrie etc.), si impedisce si far crescere l'indipendenza energetica italiana che dipenderà in misura dunque maggiore dal gas comprato dall'estero, o da altre fonti inquinanti. Tutta questa miopia, che si ritorce contro l'interesse nazionale, l'indipendenza energetica, e contro la protezione dell'ambiente e la lotta al cambiamento climatico, produce anche un effetto negativo per i proprietari di terreno, che prima del decreto potevano scegliere se vendere il proprio terreno a chi voleva fare fotovoltaico, o cedergli il diritto di superficie ottenendone una considerevole rendita per 30 o 35 anni. Va da sé che se un imprenditore agricolo ritiene più vantaggioso coltivare un terreno magari arido o non produttivo può sempre evitare di metterlo a disposizione dei produttori di energia. Invece ora chi ha un terreno agricolo adatto ad installare un impianto fotovoltaico non ha questa possibilità di guadagno (sul cui diritto di superficie comunque lo stato aveva già alzato le tasse, rendendo di fatto più complicata, ma ancora attuabile la sostenibilità economica dello sviluppo dei progetti). Questa situazione ci fa invidiare le politiche della Spagna, della Germania e di altri Paesi, che supportano in modo lungimirante lo sviluppo delle rinnovabili. E che installano ovviamente più GW di noi. Ad esempio nel 2023 la Germania ha installato 15 GW, la Spagna 8,9, e l'Italia 5 GW. Ma nel 2024 il divario dovrebbe aumentare...perché questi decreti avranno effetto di ridurre le installazioni e l'onda lunga degli impianti fotovoltaici del Superbonus è destinata a finire. Come si farà a proteggere il pianeta dagli effetti nefasti della produzione di energia da fonti fossili, se chi dovrebbe accelerare la transizione ecologica emana decreti legge che boicottano il settore delle rinnovabili? Come si farà a tenere basse le bollette se continueremo a comprare molto gas dall'estero? Come si farà a creare occupazione qualificata quando viene boicottato questo settore che crea molti posti di lavoro ( molti di più di gas, petrolio e carbone che sono capital intensive)? Forse dovremo aspettare una classe politica che, come quella spagnola. Il ministero della transizione ecologica il 29 luglio 2024 ha autorizzato la costruzione immediata di 283 progetti di energia rinnovabili, eolici, uno idroelettrico ma soprattutto fotovoltaici (per circa 24.870 MW!!), per un totale di 28 GW e 300.000 nuovi posti di lavoro nel settore. Ci servirebbero anche qui politiche che perseguano veramente l'interesse della popolazione, dell'economia e dell'ambiente, e che a differenza di quanto si tenti di far intendere, non sono affatto in contrasto con quelli dell'agricoltura. Ci servono politiche che consentano agli italiani di pagare meno le bollette elettriche e alla nazione di produrre l'energia pulita in casa, comprandone sempre meno dall'estero.
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