Quale membro del gruppo di progettazione di energyexpert, mi sono chiesto come rendere tollerabile alle amministrazioni incaricate di valutare le domande di Autorizzazione Unica ai sensi della L.387/03 e soprattutto a quelle preposte alla tutela del paesaggio, la realizzazione di impianti fotovoltaici ad concentrazione CPV o anche HPCV. Di certo tali tipi di impianti sono decisamente imponenti e nel paesaggio si rilevano facilmente, sicuramente in maniera maggiore che gli impianti tradizionali a terra. Si consideri che  la loro altezza in caso di inseguitroi ad albero e non lineari, supera i 10 metri (ad esempio della tecnologia Amonix da noi ustilizzata sfiora i 16 metri).

I paesaggisti hanno proposto le loro opere di mitigazione, gli ingegneri hanno calibrato secondo le istanze provenienti da problematiche elettriche, i geologi hanno individuato quali fossero le zone da evitare, gli architetti hanno armonizzzato i contributi di ognuno tra loro alla luce anche delle regole urbanistiche e di sicurezza da rispettare. Ora che il progetto ha iniziato il suo iter istruttorio rimaniamo in attesa delle decisioni degli enti.  

Ma a guardare bene la questione, per quale motivo devo rendere tollarabile un progetto che porta energia elettrica dal sole, che dimostra la caparbietà degli uomini nel trasformare i fotoni in energia elettrica, che sono stati firmati da professionisti, che contribuiranno ad ottenere energia pulita per oltre 25 anni e che infine saranno completamente rimovibili a fine ciclo , perchè renderli tollerabili a qualcuno che per dare un senso alla propria esistenza intende boicottarli. Un impianto del genere è già tollerabile per legge!