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RIMINI EXPO 2025 PDF Stampa E-mail
Scritto da Francesco Campus   
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Il mercato fotovoltaico, le innovazioni, l’economia circolare.

Gli operatori delle rinnovabili lavorano nonostante il quadro legislativo nazionale  sfavorevole.

Quasi un anno dopo l’infausto decreto legge 63/2024 del Ministero dell’Agricoltura, entrato in vigore il 16 maggio ‘24, che ha di fatto bloccato moltissimi sviluppi di progetti fotovoltaici, le imprese delle rinnovabili e dell’efficientamento energetico si riuniscono a Rimini come ogni anno, nella fiera italiana di maggior rilievo del settore.

Sette aree tematiche trattate con maggior rilevanza: fotovoltaico, eolico, idrogeno, efficienza energetica, energy storage, e-mobility e Sustainable City.

Moltissimi espositori (più di 1.000, in crescita significativa rispetto al 2024) su 20 padiglioni.

Sono stati molti convegni e gli incontri di imprese consultabili a questo link:

https://www.key-expo.com/eventi/programma-convegni?date=2025-03-05

Di fatto è stato confermato, da più prospettive, come sia necessario un impulso delle politiche energetiche sia in Europa che in Italia per ottenere un’accelerazione all’elettrificazione, degli investimenti sulle reti e i sistemi di accumulo, oltre all’adeguamento di infrastrutture.

Il tutto in un contesto che deve anche tutelare l’industria, i vari mercati e la possibilità di spesa dei cittadini. È certamente un quadro complesso da governare, ma può portare effettivamente a una maggiore autosufficienza del nostro continente e del nostro Paese dalle importazioni di gas che ancora rendono così elevato il costo dell’energia, in particolare in Italia.

Italy for Climate (il centro studi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) ha presentato i dati rilevati dal sistema CIRO (acronimo di Climate Indicators for Italian RegiOns), cioè il database che ha realizzato in collaborazione con ISPRA, il monitoraggio e il confronto delle performance ambientali regionali.

 

 

La comparazione delle performance della decarbonizzazione suddivisi in 8 aree tematiche porta ad analisi che possono essere di notevole aiuto per le amministrazioni regionali e nazionali.

Ad esempio, la Sardegna registra la quota di emissioni pro capite di GHG più alta d’Italia (misurata in tCO2/ equivalente per abitante), a causa del grande ricorso al carbone La Regione ha ulteriormente – e si può dire discutibilmente – per usare un eufemismo - penalizzato le rinnovabili praticamente vietando le aree idonee quasi ovunque.

Vanno segnalate infatti negativamente le leggi regionali del 2024 sulle aree idonee a tal proposito (la n. 4/2024 anche impugnata per vizio di illegittimità costituzionale).

Tutto questo nonostante le enormi risorse sia di vento (anche off-shore, o in prossimità di zone industriali), che di irraggiamento. Impianti fotovoltaici ed eolici (a fronte di un bassissimo consumo di suolo), permetterebbero di raggiungere un’ottima produzione di energia pulita sul territorio regionale. Cosa particolarmente utile per un’isola e anche per le bollette.

Sono previsti 6,2 GW in Sardegna, ma di questo passo non se ne farà abbastanza. E il risultato, se non cambia il vento, sarà che i sardi continueranno a inquinare molto e a pagare bollette molto elevate perché dovranno importare carbone e petrolio per produrre la loro energia.

Invece di essere energeticamente indipendenti e virtuosi, saranno dipendenti. Su questa tematica si può anche visionare su RaiPlay l’ottima puntata dedicata alle rinnovabili dalla trasmissione Presa Diretta del 25 marzo 2025 dal titolo “Rinnovabili: indietro tutta”. (https://www.raiplay.it/video/2025/03/Rinnovabili-indietro-tutta---PresaDiretta---Puntata-del-23032025-d5d0bd6a-f3a5-46eb-8c47-52b85a3d1cff.html)

Al primo posto per quota più bassa di emissioni pro capite di GHG, dunque come regione virtuosa, c’è la Campania seguita dal Lazio, dalle Marche e dall’Abruzzo. La Valle d’Aosta, il Trentino alto Adige guidano, grazie all’idroelettrico, ma non solo, la classifica delle regioni con maggior produzione pro capite di energie rinnovabili. Da segnalare anche come gli edifici della Valle d’Aosta siano in gran parte in classe A, nonostante il necessario ricorso a riscaldamento.

Particolarmente interessante è stata la sessione sui “Falsi miti delle rinnovabili”, edizione 2025 organizzata da Italy for Climate (indirizzata anche a scuole ed imprese).

Un progetto, lanciato tre anni fa a Rimini che ha anche un sito Internet dedicato e che si propone di combattere la disinformazione sulle energie rinnovabili: https://falsimiti.italyforclimate.org/

 

A questo evento, e al progetto informativo tratteremo per esteso separatamente, ha preso parte anche il giornalista Stefano Liberti che ha evidenziato il cambiamento, e lo stravolgimento in alcuni casi, degli ecosistemi nel Mediterraneo, l’invasione di specie non autoctone e dei nuovi “stock ittici” che si sono tropicalizzati, che determinano anche in parte la crisi della pesca, che produce emigrazione.

Altro argomento trattato negli incontri è stato quello relativo alla necessità dei porti di diventare sostenibili (per esempio attraverso il flusso di navi a zero emissioni nel porto), e di diventare hub energetici virtuosi. L’agrovoltaico avanzato, pur incentivato seppure con dei limiti, non sarà sufficiente a produrre i GW che ci servono…occorrerebbe far ripartire i grandi impianti a terra, con buona pace di chi si inventa un consumo di suolo importante laddove i numeri raccontano ben altro (vedi i vari report di Elettricità Futura ad esempio). Le CER stanno lentamente diffondendosi, scontando una certa complessità burocratica.

Anie ha stimato i volumi di nuovo fotovoltaicvo installato sul territorio nazionale intorno a 7,3GW per il 2025…dunque inferiore ai 10GW annui necessari da qui al 2030.

Italia Solare parla similmente di quasi 7 GW di nuovo fotovoltaico, nonostante la saturazione virtuale della rete dovute a molte domande di connessione cui non fanno seguito impianti finanziati, costruiti ed allacciati.

Altro tema è quello dei PPA (Power Purchase Agreement), in un’ottica di decarbonizzazione, settore dove ha spiccato Iberdrola per MW contrattualizzati nel 2024, con accordi di lungo periodo per aziende, (ad esempio con Amazon, Vodafone, Apple, Mercedes Benz…). L’ottica dell’elettrificazione delle auto aziendali d’altra parte rappresenta uno degli obbiettivi che si propone la transizione energetica.

Uno spazio importante è stato dedicato come sempre anche alle innovazioni e alle start up, oltre a quello della padrona di casa, la sempre virtuosa Regione Emilia Romagna.

L’economia circolare è inoltre stata al centro di diversi dibattiti e realtà aziendali capaci di ridurre o eliminare i rifiuti urbani e speciali in molti settori. L’Italia si mantiene un’eccellenza a livello europeo, ma ha comunque moltissima strada da fare per migliorare ulteriormente.

Gli operatori in fiera mantengono un atteggiamento molto positivo e costruttivo. Il mercato sostanzialmente si cerca di adattare alle nuove politiche, spesso criticabili, portando avanti la transizione energetica, nonostante spesso le aziende delle rinnovabili siano ostacolate dalle nuove leggi, invece che agevolate.

 

 


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