Si è svolta dal 23 al 25 maggio a Bilbao, presso il grande Bilbao Exhibition Centre (BEC), l'evento dedicato soprattutto alla cosiddetta "climate finance" (la finanza dedicata a progetti per combattere il cambiamento climatico).

E' un evento che ha visto la sua prima edizione nel 2017 ed è stato organizzato dalla Banca Mondiale (World Bank), con il supporto del Ministero della transizione ecologica del governo spagnolo e con quello del ministero tedesco per l'economia e l'azione climatica.
Tra i partner più importanti anche le Nazioni Unite.
Una parte dell'evento, situata ai piani superiori dell'enorme e particolare edificio è dedicato a seminari, plenarie, workshop. Un'altra ospita numerosi stand e imprese che si dedicano allo sviluppo di soluzioni per la mitigazione o l'adattamento al cambiamento climatico.
Molte aziende del Marketplace sono focalizzate sulla ricerca e la proposta di soluzioni (seppur parziali), a problemi ambientali – a volte con tematiche specifiche e ricorrenti in Africa.
Tra queste ad esempio ne esiste una che riesce a ridurre anche dell'80% le emissioni prodotte dalle cucine da strada usate ancora in alcuni Paesi (in Liberia ad esempio).
Altre si occupano di fornire e certificare plastic credits che servono per finanziare progetti che riciclano la plastica, ci sono molte aziende certificatrici e di consulenza nel settore dell'economia circolare, degli EU ETS (European Union Emissions Trading Systems), ed altre che si occupano anche di carbon credits, compresi quelli del VCM (Voluntary Credit Market...attualmente in declino). Tema questo dei carbon credits, molto complesso, così come i meccanismi, i pro e i contro, che sottostanno al suo mercato.
Tra le istituzioni finanziarie ci sono ovviamente la World Bank, con sue controllate e partner, l'Equity Group Foundation ed altre ancora.
L'evento in realtà è abbastanza tecnico, e avvolge tematiche finanziarie molto specifiche. Ma consente di capire quanto sia ormai complicato anche gestire un mondo che deve cambiare per il meglio, ma che non riesce a farlo con la velocità necessaria e con le misure e le politiche degne di una emergenza come quella che stiamo vivendo.
Quello che ci si augura è che le politiche e le azioni in campo migliorino notevolmente nel futuro immediato, perché al momento, nonostante alcune lodevoli iniziative, i risultati dei tagli alle emissioni sono assolutamente insoddisfacenti.
Altro aspetto che varrebbe la pena di sottolineare è che il catering di un evento dedicato alla salvaguardia del clima dovrebbe escludere la carne dal menù per coerenza. Le emissioni generate dal consumo umano di carne, sono infatti tra quelle che possono essere risparmiate con scelte individuali, ma sarebbe opportuno che un evento del genere non servisse prodotti che di fatto sono dannosi per il clima.
In sostanza si tratta comunque di un appuntamento interessante, con alcuni spunti positivi e che consente di approfondire la realtà delle tematiche finanziarie applicate al clima, ma che mostra anche le inefficienze, le lacune, le incoerenze, gli sbagli, le colpe e i ritardi con cui ci si muove rispetto al quadro allarmante che necessiterebbe di un passo decisamente diverso.